Da nove giorni Cecilia Sala, giornalista de “Il Foglio” e autrice del podcast “Stories” per Chora Media, è in una cella nel famoso carcere di Evin, a Teheran, in isolamento “dove vengono tenuti i dissidenti” (i cittadini con doppia nazionalità) ma fortunatamente è in buone condizioni di salute, secondo il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Era partita da Roma per andare in Iran il 12 Dicembre per svolgere servizi giornalistici con un “regolare visto giornalistico e la tutela di una giornalista in trasferta”, precisa l’editore.
Aveva fatto una serie di interviste e realizzato tre puntate del podcast.
Il suo rientro era previsto per il 20 dicembre ma dalla mattina del 19, dopo una serie di messaggi, si sono totalmente interrotte le comunicazioni.
Questo silenzio disarmante ha preoccupato la redazione dal momento che è sempre stata puntuale nel suo lavoro, “anche dal fronte ucraino nei momenti più difficili“, spiegano i colleghi che con il suo compagno, il giornalista del Post Daniele Raineri, decidono allora di allertare l’Unità di Crisi della Farnesina. Nessuno tra i suoi contatti in Iran sa dove sia finita, e il giorno dopo Sala non è tra i passeggeri del volo che doveva riportarla in Italia.
Poche ore più tardi il suo telefono si è riacceso” e la reporter ha potuto fare due telefonate, una alla madre e una al compagno, dicendo di stare bene e di non essere ferita.
È possibile – ricostruisce Il Post – che abbia dovuto leggere un testo scritto, perché ha usato alcune espressioni che non suonano naturali in italiano, ma sembrano più una traduzione dall’inglese. Non le è stato permesso di aggiungere altro.
La notizia è stata poi resa nota dalla Farnesina: si trova nel carcere di Evin, simbolo della repressione politica del regime.
Solamente dopo 9 giorni dal suo arresto ha potuto ricevere la visita dell’ambasciatrice italiana a Teheran Paola Amadei, che le ha portato vestiti, cibo e libri: è stata con lei per mezz’ora trovandola, tutto sommato, in buone condizioni di salute.
Le motivazioni del suo arresto non sono ancora chiare, ha spiegato il ministro Antonio Tajani, chiedendo comunque di mantenere la riservatezza del caso per non ostacolare i lavori in corso.
Inoltre, Sala, appassionata conoscitrice dell’Iran, aveva raccontato nel suo podcast storie sul patriarcato nel Paese e sulla comica iraniana Zeinab Musavi, arrestata dal regime per gli sketch di uno dei suoi personaggi.
Il messaggio de “Il foglio”
Il giornale per cui lavora Cecilia Sala ha lanciato un appello per la mobilitazione:
“Il giornalismo non è un crimine. L’arresto di Cecilia Sala non è solo un attacco ad un giornalista ma un’aggressione a tutto ciò che in Occidente consideriamo intoccabile: la libertà di stampa. Ogni giorno di prigionia è un giorno in cui la libertà viene calpestata. Riportiamola a casa.”
Il carcere di Evin tra abusi e reclusioni
Il penitenziario di Evin si estende per 43 ettari ai piedi delle montagne a nord della capitale iraniana. Aperto nel 1972 è, già da allora, era il luogo dove venivano incarcerati oppositori e detenuti politici.
Sono stati rinchiusi negli ultimi anni parecchi volti noti tra cui il famoso regista Jafar Panahi, che con uno sciopero della fame aveva denunciato le disumane condizioni di detenzione; la cittadina britannico-iraniana Nazanin Zaghari Ratcliffe, l’attivista e premio Nobel per la pace; Alessia Piperno, la giovane romana arrestata a Teheran il 28 settembre 2022 e rilasciato il 10 novembre dello stesso anno.
Cerco notizie ad Ovest Nord Ovest, sono logorroica e amante dell’informazione. Mi occupo di comunicazione, Social Media e speakeraggio radiofonico, mi piacciono le parole perché ognuna di esse racchiude un significato specifico. Nella vita ho sempre cercato di fare più cose insieme per poter imparare e migliorare, ritengo che c’è sempre tempo per trovare le proprie passioni basta perseguire la propria strada!I miei hobby sono la cinematografia, la fotografia e lo sport soprattutto il nuoto e la boxe, almeno per il momento! Il mio posto preferito è sicuramente il mare dove poter fare introspezione e staccare la mente.