Un razzo, un’orbita e una capsula piena di stelle. Non è la trama di un film, ma quanto accaduto lunedì scorso nei cieli sopra il Texas occidentale, dove Blue Origin, l’azienda spaziale di Jeff Bezos, ha lanciato in orbita un equipaggio tutto al femminile. A bordo, tra emozione e glamour, Lauren Sanchez, pilota, giornalista e prossima sposa del fondatore di Amazon, ha portato con sé un gruppo selezionato di donne celebri, tra cui Katy Perry, Gayle King, la produttrice Kerianne Flynn, l’imprenditrice tech Aisha Bowe e la scienziata-attivista Amanda Nguyen.
Il razzo New Shepard ha compiuto un volo suborbitale di appena dieci minuti, ma il messaggio ha fatto il giro del mondo. È stato il primo equipaggio interamente femminile della storia dei voli spaziali americani, e solo il secondo nella storia globale, dopo quello della cosmonauta sovietica Valentina Tereshkova nel 1963.
Sanchez, organizzatrice e prima a uscire dalla capsula dopo l’atterraggio, ha voluto fortemente un volo tutto al femminile. Ha selezionato personalmente ogni componente e ha commissionato tute spaziali ad hoc. La missione, completamente automatizzata, ha raggiunto circa 105 chilometri di altezza, con pochi minuti di assenza di peso. Durante quei momenti, Katy Perry ha intonato “What a Wonderful World”, mentre Oprah Winfrey — presente tra gli spettatori — si è commossa fino alle lacrime. Gayle King ha definito l’esperienza “fantastica”, nonostante la sua ben nota paura di volare. Al rientro, Perry e King si sono inginocchiate baciando il suolo texano. Un gesto tanto teatrale quanto simbolico.
Ma perché questo equipaggio? Perché adesso? E perché tutto al femminile? L’effetto mediatico è stato enorme. Oprah, le Kardashian, il jet-set internazionale: il Coachella dello spazio. Tutto curato nei minimi dettagli, con un tempismo perfetto: il matrimonio tra Sanchez e Bezos è previsto tra poche settimane a Venezia. Coincidenza? Forse. Comunicazione strategica? Sicuramente.
E allora ci si chiede: è più una celebrazione dell’empowerment femminile o una strategia perfettamente calibrata di branding e storytelling? Forse entrambe.
Perché scegliere delle donne note? Perché il messaggio doveva fare rumore. Doveva arrivare ovunque. E chi meglio di Katy Perry o Gayle King per amplificare il segnale? La pop star che canta fluttuando, la giornalista storica che piange di commozione, Oprah in lacrime a bordo campo… sono tutte immagini potenti. Immagini che restano. E vendono.
È stata una manovra spettacolare? Sì. È stata una manovra commerciale? Anche. Ma è stata anche un’occasione vera per parlare di inclusione, di spazio per tutte, di sogni che cambiano forma e faccia. Un’operazione glamour, sì, ma capace di riaccendere l’interesse verso il ruolo delle donne nell’esplorazione spaziale.
Resta però un dubbio — che è anche una riflessione: è questo il nuovo lusso per chi se lo può permettere? Lo spazio è diventato la nuova prima classe? Ci sarà un seguito concreto o resterà un’eccezione brillante, ma isolata?
Tu cosa ne pensi? Ti ha colpito di più il simbolismo o la sensazione che sia un gioco per pochi privilegiati?

Salve sono una manager esperta in comunicazione, che punta sull’innovazione e la ricerca, il mio settore è legato alla sfera moda anche se la mia cultura e il mio spirito di osservazione mi portano ad avere sfaccettature che sinergicamente si avvicinano all’arte, alla musica e a tutto ciò che svela la nuova tendenza. Adoro il mondo del Fashion che coltiva la cultura e le tradizioni: incantata dalla genialità di un Alexander McQueen e dall’eleganza innovativa di un Jean Paul Gaultier. Sono una sognatrice autentica che crede che le passioni sono l’alimento per concretizzare i sogni, amo viaggiare,visitare musei, conoscere e documentarmi sempre….